Per me il marketing non è mai stato solo vendita.
Si tratta di fornire un valore reale, di far sì che le persone si fidino di te e ti tengano presente al di là di una campagna una tantum.
E ti dirò una cosa che ho imparato per tentativi ed errori: non serve a nulla conoscere la teoria di una strategia di marketing se non hai un piano chiaro per metterla in pratica e gli strumenti giusti per eseguirla.
È qui che la maggior parte delle persone si perde, compreso me all’inizio.
Ecco perché in questo post voglio dirti cosa avrei voluto leggere quando ho iniziato:
Idee chiave:
- Cos’è una strategia di marketing?
- Quali sono i suoi elementi chiave?
- Quali tipi di strategia puoi progettare
- Passo dopo passo come creare una strategia di marketing con Clientify
Cos’è una strategia di marketing?
Prima di lanciarti in una strategia, devi avere ben chiaro il suo significato.
Una strategia di marketing è un piano d’azione dettagliato che cerca di raggiungere gli obiettivi aziendali attraverso un insieme coerente di tattiche e azioni.
Questo include tutto, dall’analisi del mercato alla segmentazione del pubblico, dalla proposta di valore ai canali di comunicazione che utilizzerai per raggiungerlo.
E quando lavori con gli strumenti giusti, l’intero processo diventa più semplice.
Quali sono gli elementi chiave di una strategia di marketing?
Se non definisci bene cosa, per chi e come misurerai il successo della tua strategia di marketing, non è né una strategia né una strategia di marketing, lascia che ti dica che non riuscirai a ottenere molto.
Ho visto troppe aziende improvvisare, saltando da una campagna all’altra senza meta.
Risultato: soldi sprecati e zero apprendimento.
Per evitarlo, ecco gli elementi che non devono mai mancare quando vuoi che la tua strategia di marketing funzioni.
1- Definire obiettivi chiari e misurabili
Un errore classico è quello di dire “voglio vendere di più” e credere che questo sia un obiettivo.
Non lo è.
Gli obiettivi devono essere SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e Tempestivi).
Ad esempio: “chiudi 50 nuovi clienti nel settore immobiliare nei prossimi 4 mesi”.
Senza questa pressione, il marketing diventa un gioco di like, e i like non pagano i conti, sono metriche di vanità.
2- Conoscere il tuo pubblico (ICP e buyer persona)
Qui si pattina molto.
Vendere a una PMI con 10 dipendenti non è la stessa cosa che vendere a un’agenzia con un fatturato di 5 milioni.
Hanno dolori diversi, tempi di decisione diversi e persino canali diversi.
Se definisci bene il tuo ICP (profilo del cliente ideale) e lo declini in buyer personas, la comunicazione cambia, inizi a parlare la loro lingua, a usare esempi che riconoscono e improvvisamente la tua proposta suona come “questo è per me”.
3- Analisi del mercato e della concorrenza
Voglio essere chiaro: se non analizzi la tua concorrenza, ti ritrovi nudo sul campo di battaglia.
Fai una SWOT (o SWOT, come preferisci chiamarla) e guardati allo specchio: in cosa sei forte, in cosa non sei forte?
Inoltre, la comprensione del mercato ti offre intuizioni d’oro.
Esempio: in Spagna, solo il 28% delle aziende utilizza un CRM, ma questa cifra cresce del 12,7% all’anno (dati Eurostat).
Questo è un chiaro segnale di opportunità che molti ignorano.
4- Proposta di valore e posizionamento
Questo punto è spesso dolente: cosa ti rende davvero diverso?
Se la risposta è “prezzo”, siamo nei guai.
Una buona proposta di valore è quella che il tuo cliente può ripetere a memoria: “Questo strumento mi fa risparmiare 5 ore di lavoro a settimana” o “Con questo strumento chiudo il 30% di contatti in più”.
Definisci il tuo territorio e difendilo: se non scegli come posizionarti, il mercato ti appiopperà un’etichetta uguale… e quasi mai è quella che vuoi tu.
5- Selezione del canale e tattiche
Non cercare di essere ovunque, è un suicidio di risorse.
Scegli bene: SEO e contenuti per catturare la domanda, LinkedIn Ads se sei nel B2B e hai bisogno di rapidità, email/WhatsApp per coltivare e chiudere.
L’importante non è l’elenco dei canali, ma sapere che ruolo ha ognuno di essi nel tuo funnel.
E qui ti dirò qualcosa di personale: ho visto PMI raddoppiare le loro vendite solo con un buon CRM per WhatsApp, senza spendere un euro in pubblicità.
6- Piano d’azione e calendario
Le idee costano poco, è l’esecuzione che costa, ed è qui che entra in gioco il calendario.
Definisci cosa viene fatto ogni settimana, chi lo fa e cosa ci si aspetta come risultato: se ti limiti a dire “lo faremo”, non succederà mai.
Noi di Clientify insistiamo sempre sul fatto che un calendario editoriale e delle campagne è la differenza tra avere ordine o vivere spegnendo incendi.
7. Bilancio e risorse
Nessuno lo dice chiaramente: la tua strategia vale il tuo budget.
Con 500€ al mese non puoi aspettarti lo stesso risultato di 5.000€, quindi non sentirti frustrato, ma sii realista.
Distribuisci bene: attrezzature (interne o esterne), strumenti e un cuscino di prova.
L’errore più comune è quello di spendere tutto in pubblicità e dimenticare la parte di misurazione o di contenuto, ed è qui che si perdono soldi.
8- Misurazione, controllo e miglioramento continuo
Ciò che non viene misurato non esiste.
Definisci i KPI che contano: lead, CAC, conversione, LTV, imposta i dashboard, esaminali settimanalmente e adattali.
Le aziende che rivedono le proprie metriche su base mensile crescono fino a 2 volte più velocemente di quelle che si limitano a “dare un’occhiata ogni tanto”.
Il segreto non è misurare per il gusto di misurare, ma imparare e correggere senza paura.
Quali sono i 13 principali tipi di strategie di marketing?
Quando si parla di strategia di marketing, esistono centinaia di strategie diverse.
Ogni azienda ha il suo contesto, il suo budget e il suo livello di maturità.
Ciò che funziona per una multinazionale con milioni di annunci non è lo stesso che funziona per una PMI che inizia con un CRM.
Ecco i tipi più comuni di strategie di marketing (e quando usarli).
1- Strategia di marketing digitale
Il più diffuso oggi.
È qui che entrano in gioco altre strategie, come la SEO, le campagne a pagamento, l’email marketing, i social media, i contenuti… tutto ciò che avviene nel mondo online.
Il trucco? Non cadere nella trappola di “essere ovunque”, meglio scegliere pochi canali e sfruttarli bene.
2- Strategia di inbound marketing
L’inbound consiste nell’attirare i clienti con contenuti di valore: blog, ebook, webinar, newsletter… invece di inseguirli, li fai venire da te.
È lento, ma molto redditizio nel lungo periodo. Qualsiasi PMI con buoni contenuti e un CRM può applicarlo oggi.
3- Strategia di marketing in uscita
L’Outbound è il “vengo a prenderti” invece di “ti aspetto” e, anche se può sembrare incredibile, è una strategia complementare all’Inbound.
Parliamo di telefonate a freddo, campagne su LinkedIn, email a freddo o addirittura pubblicità di massa. Molti la criticano perché invadente, ma la realtà è che se fatta bene accorcia i cicli di vendita e mette il tuo marchio di fronte al decisore.
Il segreto per farlo funzionare è non sembrare spammoso: personalizza i messaggi, segmenta bene e usa sequenze multicanale che mescolano e-mail, chiamate e LinkedIn.
Ad esempio, un’agenzia B2B può aprire una conversazione su LinkedIn, rafforzarla con un’email di valore e chiuderla con una telefonata.
4- Strategia di marketing dei contenuti
Crea e distribuisci contenuti interessanti per il tuo pubblico: guide, tutorial, casi di studio, benchmark.
I contenuti sono il carburante che alimenta la SEO, i social media e persino l’outbound (sì, l’invio di un post efficace in un’email a freddo funziona meglio di un pitch vuoto).
5- Strategia di marketing relazionale
L’attenzione non è rivolta all’attrazione, ma alla fidelizzazione.
Concentrati sulla costruzione di relazioni a lungo termine con i tuoi clienti: programmi di fidelizzazione, email post-vendita, follow-up su WhatsApp, eventi esclusivi.
Ha senso: un cliente mantenuto costa 5 volte meno che acquisirne uno nuovo (fonte: Harvard Business Review).
6- Strategia di marketing basata sui dati
Il marketing non è più intuizione quando si utilizzano i dati:
- CRM
- cruscotti
- analisi web.
Misurare CAC, LTV, conversioni e ROI è ciò che determina se stai buttando via i soldi o se li stai investendo: chi misura, migliora; chi non lo fa, rimane al “credo che funzioni”.
7- Strategia di marketing locale
Se vendi in un’area geografica specifica, questo è fondamentale.
Ottimizzare il profilo Google Business, la SEO locale, le recensioni e le campagne mirate per località.
Ideale per attività fisiche, immobiliari, cliniche, ottici o ristoranti.
8- Strategia di influencer marketing
Alleati con persone che hanno già la fiducia del tuo pubblico.
Non parlo solo di macro-influencer, ma anche di micro-creatori che, nella loro nicchia, trascinano con sé la comunità; può essere un canale brutale se si adatta al tuo prodotto.
8- Strategia di marketing per la crescita
Questa è la parte più sperimentale.
Test rapidi, iterazioni e fusione di canali per trovare leve scalabili: test A/B, automazione, programmi di referral, hack di reclutamento.
Perfetto per le startup o i piccoli team che hanno bisogno di crescere senza grandi budget.
9- Strategia di marketing iper-personalizzato (con l’AI)
Il marketing generico è morto.
I clienti di oggi si aspettano che tu parli con loro, non con una massa anonima, e l’intelligenza artificiale lo rende possibile.
Le piattaforme che analizzano il comportamento di ogni utente permettono di regolare nel dettaglio messaggi, offerte e tempi di consegna.
Un dato potente: secondo IBM, l’ iper-personalizzazione con l’AI può ridurre il costo di acquisizione dei clienti fino al 50%.
In altre parole, la segmentazione non è più sufficiente: ora si tratta di personalizzazione a livello individuale.
10- Strategia di marketing conversazionale
WhatsApp, i chatbot e gli assistenti AI sono diventati un altro canale di vendita.
Le persone non vogliono compilare moduli infiniti: vogliono una risposta immediata e personalizzata.
Stiamo parlando di bot che gestiscono le richieste, chiudono gli appuntamenti e qualificano i contatti prima che un umano li tocchi.
Senza andare oltre, Clientify (noi), siamo specializzati proprio in questo, siamo una piattaforma che copre tutte le comunicazioni relative a WhatsApp, Chatbot, caselle di posta, IA e molto altro.
Nel B2B questo è oro, perché si riduce l’attrito e si accelera il ciclo di vendita.
11- Strategia di marketing esperienziale
Non tutto è online.
Sempre più marchi puntano su esperienze che il cliente ricorda: eventi faccia a faccia, workshop, pop-up o addirittura esperienze immersive con la realtà aumentata.
La logica? Un cliente che vive un’esperienza unica con il tuo marchio non solo acquista, ma diventa un ambasciatore.
In settori come quello immobiliare o della vendita al dettaglio, le esperienze di prodotto (tour virtuali, demo interattive) sono già uno standard.
12- Strategia di marketing omnicanale
Il consumatore di oggi si muove tra l’online e l’offline senza attriti: vede un annuncio su Instagram, cerca recensioni su Google e finisce per acquistare nel negozio fisico.
La strategia omnicanale assicura che il messaggio sia coerente in tutti i punti di contatto.
Non si tratta solo di “essere su più canali”, ma di far percepire all’utente la continuità: stesso tono, stessa esperienza, stesso follow-up.
Ed è qui che un CRM come Clientify ci aiuta: perché collega vendite, marketing e comunicazione in un unico luogo, impedendo a ciascun canale di agire da solo.
La guida passo passo per creare la tua strategia di marketing
Creare una strategia di marketing può sembrare un progetto enorme, ma la realtà è che se lo suddividi in fasi concrete, il processo diventa molto più digeribile.
Ecco il percorso che ogni azienda, sia essa una PMI, un’agenzia o una startup, dovrebbe seguire per progettare il proprio piano.
Passo 1. Definire obiettivi chiari:
Inizia con obiettivi chiari, non “voglio più vendite”.
Pensa a obiettivi che siano specifici, misurabili e limitati nel tempo.
Esempio: “ottenere 200 contatti qualificati in tre mesi”, questo è il punto che dà la direzione a tutto il resto.
Passo 2. Conoscere il pubblico
Fai i tuoi compiti di ricerca:
- Chi è il tuo cliente ideale?
- Quali sono i tuoi dolori?
- Come si acquista?
Parla con loro, interagisci con loro, conoscili davvero.
Fase 3. Analizzare il mercato e la concorrenza
Guarda cosa fanno gli altri e quali sono le tendenze che guidano il tuo settore, non per copiare, ma per trovare le lacune.
A volte la differenza sta nei piccoli dettagli: un servizio migliore, una maggiore velocità, un canale di comunicazione diverso…
Passo 4. Definisci la tua proposta di valore
Qui devi rispondere: “Perché dovrei essere scelto io e non qualcun altro?
Se non ti è chiaro, devi lavorarci su. Una proposta di valore efficace non parla solo del prodotto, ma anche dei vantaggi che il cliente ottiene.
Passo 5. Scegli i tuoi canali
Decidi come raggiungere il tuo pubblico: SEO, social media, email, WhatsApp, pubblicità digitale, eventi…
Non devi essere presente su tutti, ma solo su quelli che si adattano al tuo pubblico e ai tuoi obiettivi.
Passo 6. Scegli gli strumenti
Hai bisogno di un luogo dove misurare, automatizzare e centralizzare i tuoi sforzi.
Scegli gli strumenti che ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi e di realizzare i tuoi canali.
Ad esempio, con un CRM all-in-one come Clientify puoi avere i tuoi contatti, le campagne email e WhatsApp, le analisi, i risultati, la fatturazione e tutto ciò che ha a che fare con le vendite, il marketing o la comunicazione nella stessa dashboard.
Passo 7. Progetta il tuo piano d’azione
Smettila con i “dovremmo fare…” e passa a “questo sarà fatto martedì alle 10”, stabilisci un piano con azioni, responsabilità e date chiare.
Esempio: “pubblica 2 post sul blog al mese”, “lancia la campagna LinkedIn Ads il 15”, “invia la newsletter ogni giovedì”.
L’importante è che ogni azione sia collegata ai tuoi obiettivi.
Passo 8. Esegui
L’esecuzione è il punto in cui la maggior parte delle persone si blocca: non cercare di fare tutto in una volta o di aprire 20 fronti.
Dai la priorità a ciò che ha un impatto maggiore e inizia da lì, mantenendo la semplicità: meno idee, più coerenza.
Gli strumenti giocano un ruolo fondamentale: cerca strumenti che ti permettano di avere tutto centralizzato: campagne, lead, attività, in modo da non ritrovarti a rincorrere i dati su 10 piattaforme diverse.
Fase 9. Misura e ottimizza
Se non misuri, non impari: definisci i tuoi KPI aziendali (lead, conversioni, ROI, costo per acquisizione…) e rivedili su base settimanale o mensile.
Non aspettare che il trimestre passi prima di reagire.
Il segreto è prendere l’abitudine di adattarsi rapidamente: se un canale non funziona, cambialo; se una campagna funziona, raddoppia il budget .
Le strategie che funzionano non sono statiche, sono vive e si evolvono in base ai dati.
16 esempi di strategie di marketing che ispirano (e funzionano davvero)
Una cosa è parlare di teoria e un’altra è vedere come le strategie di marketing vengono applicate nella vita reale. Ecco alcuni casi che dimostrano che quando un’idea è ben realizzata, i risultati arrivano.
Queste sono le 16 storie di successo che prenderemo in esame:
- H&M: iper-personalizzazione con l’AI
- Sigter Colombia – Inbound marketing con CRM
- Netflix: raccomandazioni predittive con iper-personalizzazione
- Sephora – bot su Messenger (marketing conversazionale)
- KLM – WhatsApp/Messenger (marketing conversazionale)
- Volkswagen – scala di pianoforte (marketing esperienziale)
- Mountain Dew – guerrilla tour (marketing esperienziale)
- Leroy Merlin – strategia omnichannel
- Sephora Play! – comunità omnichannel
- Distinctive + Edrone – automazione
- Eñutt Communication – automazione + omnichannel
- DIA – Programma fedeltà
- Starbucks Rewards – fedeltà gamificata
- Storykit + HubSpot – digitale + a pagamento
- Credo – outbound marketing creativo
- Estrella Damm – contenuti di marca (content marketing)
H&M: iper-personalizzazione con l’AI per vendere più moda
H&M si è stancata di inviare newsletter generiche e ha iniziato a utilizzare chatbot con intelligenza artificiale per consigliare outfit basati sullo stile e sulle preferenze di ciascun cliente. Non si tratta più solo di “ti vendo vestiti”, ma di “questo vestito ti sta bene”.
Il risultato: clienti più impegnati e un aumento dello scontrino medio.
La lezione è chiara: più l’esperienza è personalizzata, più sei vicino a chiudere la vendita.
Sigter Colombia: inbound marketing con un fatturato di oltre 25.000 dollari al mese
Sigter Colombia, un’agenzia digitale, ha deciso di smettere di inseguire i clienti e ha creato un funnel inbound con Clientify: lead magnet per la consulenza, automazione di e-mail e WhatsApp e un CRM che ha allineato vendite e marketing.
Il cambiamento è stato brutale: hanno iniziato ad attirare le PMI del settore sanitario e oggi hanno un fatturato di oltre 25.000 dollari al mese solo con questa strategia.
La chiave? Non è la teoria: è la centralizzazione e l’automazione dell’intero processo, dall’acquisizione del lead alla chiusura.
Netflix: raccomandazioni predittive che coinvolgono l’utente
Se esiste un maestro dell’iper-personalizzazione, questo è Netflix. Il suo algoritmo analizza cosa guardi, quanto tempo impieghi a lasciarlo e persino a che ora consumi abitualmente i contenuti.
Di conseguenza, l’80% di ciò che gli utenti giocano proviene dalle loro raccomandazioni personalizzate(fonte).
La lezione è ovvia: se dai al cliente solo quello che vuole quando lo vuole, rimane con te.
Sephora: un bot per Messenger che vende più make-up
Sephora ha capito subito che le conversazioni vendono. Il suo bot di Facebook Messenger esegue un rapido test sul tuo tipo di pelle, sul tuo stile e sulle tue esigenze e poi ti consiglia i prodotti con un link diretto all’acquisto.
Morale: le persone non vogliono scorrere all’infinito il tuo catalogo; vogliono che tu le guidi e risolva la loro vita in due clic.
KLM: assistenza clienti su WhatsApp e Messenger
La compagnia aerea KLM ha fatto della messaggistica il suo principale canale di assistenza. Da anni ormai puoi confermare i voli, ricevere la carta d’imbarco o risolvere problemi direttamente tramite WhatsApp o Messenger.
Nessun call center infinito. In questo modo sono riusciti a ridurre i tempi di attesa e ad aumentare la soddisfazione dei clienti.
Apprendimento? Se la tua azienda offre convenienza e velocità sui canali che le persone già utilizzano, la fedeltà aumenta da sola.
Questo è uno dei punti di forza di Clientify: ti permette di avere una “casella di posta” centralizzata e multiutente, dove puoi rispondere da un unico posto a tutti i tuoi messaggi WhatsApp, email, Facebook, instagram….
Volkswagen: una scala che è diventata un pianoforte
A Stoccolma, Volkswagen ha installato una scala sotterranea che suonava come un pianoforte quando le persone la calpestavano. Il risultato?
Il 66% in più di persone ha scelto la scala normale rispetto alla scala mobile. Non hanno venduto automobili, ma hanno venduto ciò che è più prezioso: un marchio divertente, creativo e accessibile.
Apprendimento: il marketing esperienziale non cerca sempre la vendita diretta, ma cerca di rimanere nella testa del cliente.
Mountain Dew: tour di guerriglia con ROI brutale
Mountain Dew ha lanciato un tour di guerrilla street marketing, creando esperienze con musica, attivazioni e prove gratuite.
Qual è la statistica? Hanno generato un ROI di 1,85 euro per ogni euro investito e il 55% dei partecipanti ha acquistato e condiviso sui social media.
Una campagna completa: coinvolgimento dal vivo + viralità online + vendite reali. La morale è chiara: quando l’esperienza è forte, le persone diventano il tuo miglior canale di distribuzione.
Leroy Merlin: l’ omnichannel che incrementa le vendite
Leroy Merlin Spagna ha deciso di non separare più “negozio fisico” e “online” per unificare l’esperienza.
Hanno scommesso in grande: oltre 500 milioni di euro investiti nel digitale e nel marketplace, con un’app che rappresenta già il 25% delle vendite online e che è cresciuta del 121% in un anno. Risultato: +40% di vendite online entro il 2024.
Una lezione chiara: quando i canali parlano tra loro, il cliente acquista di più e meglio.
Sephora Play!: comunità digitale e fisica
Sephora ha capito che la fedeltà non si compra con gli sconti, ma con la community: il suo programma Sephora Play! mette in contatto campioni fisici, eventi in negozio e contenuti online con influencer di bellezza.
In questo modo, un cliente che prova un prodotto in negozio continua a ricevere raccomandazioni e tutorial in formato digitale.
Apprendimento: l’omnicanalità non riguarda solo la logistica, ma la costruzione di un percorso coerente end-to-end per il cliente.
Distinctive + Edrone: l’ automazione che aumenta le vendite
Il marchio di moda Distinctive ha deciso di smettere di affidarsi esclusivamente a campagne manuali e ha deciso di automatizzare i suoi processi di marketing con edrone.
Impostano scenari di email, pop-up e SMS per coltivare automaticamente i clienti.
Il risultato? Hanno raddoppiato il valore medio degli ordini, aumentato il valore annuale dei clienti del 45% e aumentato il fatturato del 22%. Impariamo: l’automazione non è un’operazione di facciata, ma un aumento delle entrate con lo stesso team.
Clientify – Eñutt Comunicación: tutto in un unico posto
L’agenzia Eñutt lo dice brutalmente: “Gestire il marketing senza un buon strumento è come fare il giocoliere con quattro palle mentre si pattina sul ghiaccio”.
Prima avevano attività sparse su più piattaforme; ora, con Clientify,centralizzano e-mail, WhatsApp, campagne e analisi in un unico CRM.
Il risultato: più controllo, meno caos e, soprattutto, più vendite grazie all’automazione.
La morale è che un buon CRM è il sistema operativo del tuo marketing.
DIA: fidelizzazione con dati e premi costanti
Il supermercato DIA si è affidato al suo Club DIA e all’app omnichannel per coinvolgere i clienti al di là del prezzo.
Oggi conta già più di 6 milioni di membri, che ottengono un risparmio medio annuo del 25%, e la famosa “Roulette fortunata” ha distribuito quasi 3 milioni di premi.
Imparare: la fedeltà non si limita alle carte punti, ma consiste nell’offrire vantaggi tangibili e costanti che trasformano ogni acquisto in un’abitudine.
Starbucks Rewards: premi che formano l’abitudine
Starbucks non vende caffè, vende appartenenza.
Il suo programma Starbucks Rewards personalizza i premi in base alle abitudini di consumo e moltiplica le visite. Ogni acquisto fa guadagnare punti che si traducono in bevande gratuite, aggiornamenti o sorprese.
Risultato: milioni di clienti abituali in tutto il mondo.
La lezione è chiara: quando si costruisce bene la fedeltà, il cliente smette di “pensare a dove andare” perché ha già il suo marchio di riferimento.
Storykit + LinkedIn Ads: digitale con reportistica intelligente
Storykit ha combinato le campagne Inbound con LinkedIn Ads e l’automazione dei rapporti.
Il cambiamento è stato drastico: hanno ridotto del 50% il tempo dedicato allo scoring e al reporting dei lead, consentendo loro di dedicare più risorse al lavoro con i lead di qualità anziché sprecare ore in attività ripetitive.
Imparare: il marketing digitale non è solo spendere in annunci, ma anche saper misurare e ottimizzare ogni euro investito.
Credo: outbound creativo con “Lascia le storie alle spalle”.
L’agenzia Credo ha progettato una campagna per il Collegio di Psicologia dell’Andalusia Orientale intitolata “Déjate de cuentos”, utilizzando illustrazioni e metafore tratte da storie per bambini per parlare di salute mentale.
Si trattava di puro outbound: messaggi chiari e diretti trasmessi attraverso i media e i mezzi pubblicitari.
Il risultato: ha vinto tre premi creativi al Publifestival ed è riuscito a portare un argomento complesso sulla bocca di tutti.
Imparare: l’outbound funziona se hai un messaggio potente e lo lanci in modo creativo.
Estrella Damm: contenuti di marca che sostituiscono gli annunci pubblicitari
Invece del solito spot di 20 secondi, Estrella Damm ha optato per un video musicale di diversi minuti come campagna estiva.
Se vivi in Spagna, sono sicuro che ti fa venire in mente bei ricordi.
Il brano non solo è diventato la canzone dell’estate, ma anche un’esperienza di marca che ha coinvolto milioni di persone.
La lezione: il content marketing può essere molto più efficace della pubblicità tradizionale quando si crea qualcosa che le persone vogliono vedere, ascoltare e condividere.
Conclusione
Non importa se stiamo parlando di H&M con l’AI, di una campagna irriverente come quella di KFC, di un programma di fidelizzazione come quello di Starbucks o di Sigter Colombia con Clientify.
Tutti hanno una cosa in comune: l’esecuzione mirata e la coerenza tra strategia e strumenti.
Il marketing che funziona oggi non consiste nel fare “una tantum”, ma nel mettere insieme un sistema che combini creatività, dati e tecnologia.
E qui sta l’opportunità: se i grandi marchi possono farlo con milioni di euro, anche le PMI e le agenzie possono farlo con gli strumenti giusti e una strategia chiara.
Alla fine, l’importante non è copiare le campagne, ma capire il principio alla base di ogni esempio e adattarlo alla tua attività.
E se vuoi centralizzare i tuoi canali, automatizzare i processi e misurare i risultati senza perderti in dieci piattaforme diverse, Clientify può essere il motore che fa sì che la tua strategia smetta di essere teoria e cominci ad essere risultati.
Ti invitiamo a provare questi strumenti con una prova gratuita di 14 giorni o a richiedere una demo gratuita per scoprire come possono aiutarti a migliorare le tue strategie di marketing.